Consultazione europea pubblica sul “quadro legislativo per il controllo del tabacco”: riflessioni e istruzioni d’uso per 22 domande
Come e perché partecipare alla consultazione europea pubblica aperta a tutti fino al 16 maggio?
La Commissione Europea ha aperto una consultazione europea pubblica in vista delle revisioni della Direttiva Prodotti del Tabacco (TPD), che riguarda anche i prodotti “correlati” come lo svapo, e quella sulla pubblicità di tali prodotti (TAD).
Contenuti
Questo questionario è la seconda parte della valutazione pubblica della Commissione sulla sua politica antitabacco. Una prima parte ha raccolto più di 24.000 testimonianze , di cui 4712 dall’Italia, nel giugno 2022.
Si tratta anche dell’ultima opportunità per i cittadini di rivolgersi alla Commissione prima che questa pubblichi la sua relazione sulla TPD in autunno.
Obiettivo annunciato di questa consultazione “comprendere meglio i diversi punti di vista” .
Non farti illusioni, questa è una pura stronzata. Tuttavia, è essenziale partecipare.
Al di là delle risposte, ciò che conta davvero è dimostrare alla commissione che molti cittadini stanno osservando quanto sta accadendo.
Sostenere un equilibrio di potere politico
La partecipazione alla consultazione europea dei cittadini interessati è importante per esprimere sostegno alla riduzione del danno.
Per più di dieci anni, la Commissione ha difeso una posizione dogmatica contro l’approccio di riduzione del danno e a favore di uno status farmaceutico esclusivo per il vaping.
Questo progetto era fallito nel 2013 grazie alla mobilitazione dei cittadini e lo svapo era stato legalizzato come prodotto di consumo ai sensi della direttiva TPD
Inoltre, il piano europeo contro il cancro adottato dal Parlamento europeo all’inizio del 2022 riconosce il principio della riduzione del danno. In particolare, il ruolo del vaping per smettere di fumare.
Inoltre, decine di migliaia di contributi di cittadini, ricercatori e operatori sanitari hanno respinto due volte i piani fiscali anti-svapo della Commissione nel 2016 e nel 2018.
Tuttavia, la Commissione sta tentando nuovamente di imporre tale tassa attraverso la revisione della direttiva TED.
Come abbiamo già visto, a fine gennaio l’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA) della Commissione ha annunciato di aver dato mandato, con un budget di 3 milioni di euro in 4 anni, a un consorzio guidato dalla società Open Evidence. Il loro mandato sarebbe quello di fornire vari servizi nel campo del controllo del tabacco, compreso lo sviluppo di elementi legislativi delle linee guida.
Il tutto senza prendere in minima considerazione, nell’aggiudicazione dell’appalto, i legami con interessi finanziari internazionali e i potenziali conflitti di interesse di alcuni partecipanti al consorzio.
Difendere il diritto alla riduzione del danno
I cittadini devono essere ascoltati per controbilanciare il dogma della Commissione e l’influenza delle lobby contrarie alla riduzione del danno.
Un’ampia partecipazione alla consultazione europea aiuta anche a legittimare e sostenere le iniziative delle associazioni che difendono la riduzione del danno.
L’importante è partecipare.
Ed è quello che ho fatto.
In sintesi, per quasi tutte le domande, ho risposto “non so/non rispondo”.
Ciò non significa che non ho un’opinione e le mie risposte non contano.
Ecco tutte le domande, le mie risposte e alcune spiegazioni lungo il percorso.
Come partecipare alla consultazione europea
Accedendo alla pagina della consultazione arrivi qui:
Scorri la pagina per raggiungere il pulsante di partecipazione.
dovrai quindi accedere con il tuo account (se ne hai già uno), crearlo o utilizzare uno dei tuoi account social:
Una volta effettuato l’accesso arrivi a questa pagina che dovresti leggere attentamente per comprendere a cosa dovrebbe servire questa consultazione:
Ecco il questionario della consultazione europea
Una sola, lunga, pagina.
Interessante notare che ciò che i consulenti chiamano “prodotti emergenti” include molti prodotti estremamente diversi in termini d’uso e, soprattutto, rischi potenziali.
Questo mix mi costringerà a rispondere “non so / nessuna opinione” su molte domande:
Segue qualche indicazione personale con la possibilità di rendere anonime le risposte.
Io ho spuntato “pubblico”, non ho nulla da nascondere e le mie opinioni non sono diverse da quelle che pubblico abitualmente:
La prima domanda è chiara, posso risponde facilmente:
Domanda a cui rispondo onestamente ma, visto come viene posta, i consulenti non sanno cosa consumo realmente né se ho molteplici usi e neppure nel caso in cui svapo, se è con o senza nicotina:
Anche questa è piuttosto facile:
A questa domanda non si può rispondere che non ci siano stati miglioramenti in quanto in alcuni paesi europei, specialmente quelli che abbracciano una politica di riduzione del danno, questi sono avvenuti.
Ma è anche impossibile affermare che vi è stato qualche miglioramento visto il malcelato desiderio dell’Europa di lottare contro i prodotti per la riduzione del danno, in particolare riguardo il vaping (progetti di aumento delle tasse e divieto di aromi), o persino dello SNUS proibito ovunque tranne che in Svezia (paese dove si registra il più basso tasso di fumo e cancro nel Unione);
Qui non capisco se mi si parla delle regole in vigore o del principio stesso che le regole siano emanate dall’Europa.
Per le altre due domande, nonostante l’amalgama “prodotti emergenti”, non ho dubbi e posso prendere posizione;
Decido di non rispondere a questa domanda che accomuna tutti i prodotti, dal fumo tradizionale ai prodotti emergenti.
È scandaloso porre la domanda in questo modo con il rischio che comporta di pregiudicare la sincera risposta di un cittadino.
Sulla questione dei giovani, tutti i prodotti di cui stiamo parlando hanno un divieto di vendita ai minori; è incredibile voler prendere altri provvedimenti, non vietiamo la vendita di auto con il pretesto che i giovani potrebbero guidare senza patente!
Per quanto riguarda i giovani, il dato certo è che, dall’ascesa del vaping, è l’unica fascia di età in cui il fumo è diminuito.
Non sono preoccupato per i rischi per la salute, almeno per lo svapo, perché non ne conosco (e dire che sono molto interessato alla letteratura scientifica).
Non vedo neanche perché dovremmo preoccuparci degli acquisti online che, al contrario, facilitano l’accesso ai prodotti di riduzione del danno.
Per quanto riguarda le esplosioni di batterie, ci sono state disposizioni specifiche per quelle dei telefonini?
Per i tabacchi tradizionali vedo molte misure, ma per quanto riguarda i risultati è tutto più vago, impossibile rispondere.
In Italia il 22% dei diciassettenni fuma quotidianamente. La priorità è che i gruppi di attivisti anti-tabacco la smettano di attaccare i prodotti di riduzione del danno: sono gli unici che stanno dando risultati concreti.
Ebbene sì, lo sappiamo. La pubblicità è vietata per i prodotti che riducono il rischio. È fantastico!
Incredibile questa domanda che accomuna tutti i prodotti, combusti e non.
Se siamo favorevoli al divieto della pubblicità selle sigarette, ma contrari ai quella sui prodotti a rischio ridotto, non possiamo rispondere:
Anche qui la formulazione della domanda è fuorviante, “prodotto del tabacco” include vaporizzatori o tabacco riscaldato? Ebbene, in Italia non c’è proprio bisogno di pubblicità, si vedono i tabaccai con le loro insegne luminose e fin da piccoli perché ce ne sono tanti che vendono libri o giochi per bambini e tutti dolciumi:
Ancora confusione e malafede. Non vedo come garantisca un alto livello di tutela della salute praticare l’omertà sui prodotti per la riduzione del danno:
Qui, come per molte domande, non capisco se vuoi indurmi a dire se si debba fare di più o di meno. A rischio di vedere male interpretate le mie risposte, preferisco non rispondere:
Visto il numero di minori che fumano in Italia è come se non ci fosse controllo;
Domanda del tutto parziale, formulata in modo tale che non si può nemmeno dire che questo o quel canale non sia un problema. Sorprendente. Ad esempio, per il tabacco, i distributori automatici che funzionano solo con la scansione di una carta non sono più efficaci delle tabaccherie nell’impedire la vendita ai minori:
Di nuovo una domanda contorta. In teoria no. In pratica sì. Ma cosa significa questa domanda? In teoria o in pratica?
Anche in questo caso domanda chiusa e quindi di parte perché non possiamo che essere d’accordo con misure di divieto, non posso esprimere la mia opinione e sono obbligato a non rispondere:
Ancora una volta, non ho altra scelta che dire che alcune restrizioni non sono appropriate, posso solo essere d’accordo con le misure o chiedere di più. Quindi non rispondo alla maggior parte delle domande.
Per quanto riguarda le sigarette, sarei favorevole a togliere dalle tabaccherie le ” T ” e la parola “tabacco” e a nascondere i pacchetti di sigarette negli armadi, come già avviene in molti paesi (dove si fuma molto meno che da noi )
ATTENZIONE: se clicchi una casella nell’ultima riga “Altro”, devi aggiungere un commento nel campo libero altrimenti il questionario non può essere validato (ci ho messo 10 minuti per capire che non poteva essere validato…).
Qui rispondendo no, corro il rischio che la mia domanda venga male interpretata. La politica anti-danno e la demonizzazione della nicotina non sono infatti adeguate:
Strano che mi venga posta la domanda, questi programmi sono ben realizzati dalle autorità pubbliche? non posso rispondere:
Essere consapevoli dell’ambiente è un gioco da ragazzi anche quando si tratta di coltivare delle fragole. Sull’inquinamento dell’aria magari vogliono parlare di fumo passivo, ma senza specificare aria interna (va bene) o aria esterna (idiozia), non rispondo:
La Commissione è stata attenta a non lasciare spazio per spiegare le sue risposte. Anche il commento finale è limitato a 500 caratteri (sic!). Sarà quindi in grado di dare la sua interpretazione dei risultati. La sua prassi è nota in materia, sarà al massimo indirizzata e probabilmente cosparsa del tipico disprezzo della Commissione nei confronti della gente comune.
Esiste comunque la possibilità di allegare documenti al questionario di questa consultazione europea.
Da parte mia, ho allegato il sondaggio condotto dagli European Tobacco Harm Reduction Advocates.
Ci sono più elementi rilevanti per la riduzione dei danni alla salute causati da fumo, in particolare sui temi politici e normativi, nell’analisi delle risposte dei 37.000 partecipanti rispetto a quanto potrebbe emergere dallo scarso questionario della Commissione.