COP10 FCTC: cosa aspettarsi e come tentare di prevenire il peggio

Dal 20 al 25 novembre si terrà a Panama City la decima conferenza delle parti (COP10) della Convenzione quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità per il controllo del tabacco (FCTC). Si tratta di un evento biennale sotto gli auspici del trattato FCTC, a cui partecipano tutti i 193 governi membri dell’OMS, comprese le 182 parti del trattato (delegazioni nazionali) alla Convenzione e altri membri non aderenti accreditati presso l’OMS.


Un assalto globale al vaping

Non conosceremo l’ordine del giorno della riunione della COP10 fino alla fine di quest’anno, ma siamo in grado di identificare ciò che sarà probabilmente discusso dai documenti già pubblicati dal Segretariato della FCTC, (che sovrintende all’amministrazione del trattato), alle precedenti riunioni della COP e dall’ottavo rapporto del gruppo di studio dell’OMS sulla regolamentazione dei prodotti del tabacco (TobReg).

Questi includono:

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  • Divieto di tutti i prodotti di svapo a sistema aperto
  • Un divieto di tutti gli aromi tranne quelli al tabacco
  • Divieto di sali di nicotina nei prodotti da svapo
  • Regolamentare i prodotti in modo che siano tutti esattamente uguali e limitare l’erogazione di nicotina
  • Esigere che i paesi di tutto il mondo trattino lo svapo e i prodotti del tabacco riscaldati alla stessa stregua del tabacco combusto
  • Tassazione alla stessa aliquota delle sigarette, divieto di utilizzo dove è vietato fumare, grandi avvertenze sanitarie grafiche, imballaggi semplici e divieto di qualsiasi pubblicità, promozione e sponsorizzazione

Sono temi di vitale importanza per chi, utilizzatore o meno di sigarette elettroniche, abbia a cuore il concetto stesso di riduzione del danno.


Le minacce in dettaglio

Messa al bando dei sistemi aperti

A pagina 166 dell’ottavo rapporto TobReg (TobReg8) si raccomanda che “I regolatori non dovrebbero consentire ENDS con cui gli utenti possono controllare le caratteristiche del dispositivo e gli ingredienti del liquido (cioè gli ENDS a sistema aperto)”.
È anche menzionato in altre parti del documento.

Pagina 223: “Le autorità di regolamentazione dovrebbero assicurarsi che i prodotti personalizzabili che possono essere utilizzati per erogare nicotina in prodotti come le ENDS a sistema aperto siano rimossi dal mercato; altrimenti gli utenti saranno in grado di aggiungere additivi non ortodossi e illeciti ai loro prodotti”.

Pagina 313 “vietare la vendita di sistemi elettronici di erogazione della nicotina e di sistemi elettronici di erogazione senza nicotina in cui l’utente può controllare le caratteristiche del dispositivo e gli ingredienti del liquido (cioè i sistemi aperti).”

Messa al bando degli aromi

Il rapporto della COP7 (COP7/11) afferma a pagina 6 che: “Le Parti che non hanno vietato l’importazione, la vendita e la distribuzione di ENDS e ENNDS possono considerare di “vietare o limitare l’uso di aromi che attraggono i minori”. Questo punto viene citato più volte anche nel documento TobReg8.

Sebbene a pagina 64 si ammetta che gli aromi aiutino gli adulti nella cessazione:
“Tra gli adulti, gli aromi delle sigaretta elettronica aumentano l’attrattiva del prodotto e sono una ragione primaria per l’uso del prodotto”, continua poi a raccomandarne il divieto.

Pagina 223: “Un divieto totale di tutti gli aromi in tutti i prodotti a base di nicotina e tabacco sembrerebbe essere un approccio forte per limitare l’uso dei prodotti del tabacco da parte dei giovani”.

Pagina 228: “Dove gli aromi non sono vietati, la loro regolamentazione nei prodotti a base di nicotina e tabacco dovrebbe essere coerente a livello globale; cioè la disponibilità di aromi dovrebbe essere regolamentata in modo simile per tutti i prodotti a base di nicotina e tabacco piuttosto che per ciascun prodotto.”
(nota: in Italia gli aromi sono vietati nei prodotti del tabacco, quindi questa raccomandazione è per un divieto di tutti gli aromi da svapo diversi dal tabacco).

Restrizione sui sali di nicotina

Il rapporto TobReg8 illustra come i sali di nicotina forniscano nicotina in modo più efficace rispetto ad altre forme.

Questo è un aspetto positivo perché aiuta le persone che fumano a passare a prodotti più sicuri.

Tuttavia, gli autori del TobReg8 ignorano questo beneficio e vedono i sali di nicotina solo come un’attrattiva per i non fumatori e una via per assuefare un’altra generazione alla nicotina.
Per questo motivo formulano la seguente raccomandazione.

Pagina 293: “sulla base di prove rigorose, limitare la manipolazione della concentrazione e della forma della nicotina da parte dei produttori”.

Limitazione della somministrazione di nicotina (nicotine flux)

Il Nicotine flux è è la nicotina emessa per boccata al secondo (ad esempio, mg/s) da un determinato modello di sigaretta elettronica in determinate condizioni d’uso ( questo articolo del 2014 ben illustra il concetto)

Regolamentare su questa base limiterebbe tutto, dalle dimensioni della batteria ai livelli di nicotina e alle forme della stessa .

Questo renderebbe tutti i prodotti di fatto uguali. Potrebbe anche comportare la limitazione della durata del tiro o l’applicazione di un intervallo minimo tra questi. L’argomento è discusso nel rapporto TobReg8.

Pagina 164 “Questo focus richiederebbe anche che i prodotti ENDS non consentano agli utenti di accedere a molte delle caratteristiche del dispositivo, del liquido e del comportamento dell’utente che influenzano il flusso di nicotina, come ad esempio gli ENDS a “sistema chiuso” con limiti incorporati alla durata della boccata.”

Pagina 166 “Le autorità di regolamentazione dovrebbero concentrarsi sul tasso o flusso di emissione di nicotina (ovvero il risultato) come obiettivo, invece di qualsiasi singola variabile di input (ad es. concentrazione di nicotina liquida o potenza del dispositivo).”

Ridefinizione del fumo

Per giustificare la regolamentazione del vaping esattamente come quella del fumo, il Segretariato della FCTC ha discusso di ridefinire il concetto di fumo.
A pagina 4 di un rapporto della COP9 (COP9/10) si parla di come si propone di farlo.

“… gli aerosol generati da reazioni chimiche che coinvolgono il calore sono definiti “fumo” …… Gli aerosol dei nuovi prodotti del tabacco e di quelli emergenti possono essere considerati “fumo di tabacco”? Si…Quindi, in senso stretto gli aerosol visibili che derivano, in tutto o in parte, da reazioni chimiche si qualificano come “fumo”, anche quando non è coinvolta la combustione”.

Ridefinizione di passaggio/abbandono

I documenti della FCTC hanno discusso il motivo per cui il passaggio al tabacco riscaldato non è una cessazione, nonostante sia meno dannoso del tabacco combustibile. Un rapporto della COP9 (COP9/9) ne parla alle pagine 9 e 10.

“I prodotti HTP (tabacco riscaldato) dovrebbero essere trattati come prodotti del tabacco”, e quindi “tassati alla stessa aliquota delle CC (sigarette combustibili)”.
Le proposte includono il divieto di utilizzo “nei luoghi in cui è vietato fumare”, “l’obbligo di grandi avvertenze grafici per la salute e confezioni semplici”, e “applicare i divieti esistenti sulla pubblicità del tabacco, promozione e sponsorizzazione del tabacco”

TobReg8, pagina 117, nega che il tabacco riscaldato possa aiutare le persone a smettere e raccomanda che “Anche se prove future supportassero gli HTP come aiuti efficaci per il passaggio (cioè sostituendo un prodotto del tabacco con un altro), non dovrebbero mai essere considerati come trattamento per smettere di fumare, che include la cessazione della nicotina.

A questo proposito, viene fornito un collegamento con i prodotti del vaping (e quindi una giustificazione per l’estensione al vaping in futuro), spiegando che “come nel caso di ENDS e ENNDS, la somministrazione di nicotina con gli HTP (tabacco riscaldato) richiede la combinazione di una fonte di nicotina con un dispositivo.

L’apparecchio può essere venduto separatamente dal liquido alla nicotina o dall’inserto di tabacco, ma è necessario per l’esperienza dell’utente, poiché si tratta di un prodotto integrato”.

Portare tutti i prodotti a base di nicotina a rischio ridotto nel mandato della FCTC

L’obiettivo di molte di queste raccomandazioni è di ritrarre il vapore, l’aerosol di tabacco riscaldato e il fumo di tabacco combustibile come ugualmente dannosi e, quindi, portare i prodotti nell’ambito della FCTC.

Questo per soddisfare i termini del trattato FCTC stesso, il cui ruolo è chiaro: ridurre i danni alla salute causati dal fumo e non dalla nicotina.

Articolo 1, lettera d): Per “lotta al tabagismo” si intende una serie di strategie di riduzione dell’offerta, della domanda e del danno che mirano a migliorare la salute di una popolazione eliminando o riducendo il consumo di prodotti del tabacco e l’esposizione al fumo dello stesso;

Articolo 3, pagina 5: L’obiettivo della presente Convenzione e dei suoi protocolli è quello di proteggere le generazioni presenti e future dalle devastanti conseguenze sanitarie, sociali, ambientali ed economiche derivanti dal consumo di tabacco, dipendenza dalla nicotina e dall’esposizione al fumo di tabacco.

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Come possiamo fermarli (o almeno provarci)

Anche se novembre sembra molto lontano, dovremmo agire ora e far sentire la nostra voce.
I piani per l’incontro sono già in corso e quando l’ordine del giorno sarà pubblicato, a settembre, sarà troppo tardi. Le decisioni saranno state prese, i delegati nazionali saranno stati selezionati e i paesi, incluso l’Italia, avranno discusso le loro posizioni politiche per l’evento.

Sebbene le proposte siano state formulate dal Segretariato della FCTC e le loro relazioni siano state distribuite ai firmatari del trattato, sono le Parti che prendono le decisioni . Il Segretariato può solo consigliare e deve fare ciò che decidono le delegazioni nazionali.

Le decisioni vengono prese per consenso, non per votazione, quindi se non si ricevono obiezioni le proposte vengono approvate. Le parti che partecipano alla riunione sono tenute a incorporare le decisioni nelle loro leggi nazionali. Il trattato è legalmente vincolante, per cui se un Paese non si attiene alle decisioni prese durante l’incontro, il potere politico sarà chiamato a farlo, perché la partecipazione è considerata come un accordo di consenso.

La delegazione dell’Italia alla conferenza, come tutte le altre delegazioni nazionali, è istituita dal governo del paese che, a sua volta, è responsabile nei confronti dell’elettorato.
Per tentar di respingere queste minacce dovremmo iniziare a scrivere ora e esprimere le nostre preoccupazioni ai deputati in Parlamento e a coloro che sono coinvolti nel processo COP10 in Italia.

Il nostro Pese non è solo uno dei firmatari della FCTC, ma è anche uno dei (pochissimi) finanziatori di attività correlate (extra budget).
Stai pagando per questo, quindi hai il diritto di chiedere di essere coinvolto.

Cosa fare:

Ci sono diverse cose che possiamo fare per far sentire la nostra voce.

Scrivi ai tuoi parlamentari ed esprimi le tue obiezioni a queste vere minacce.

Di loro perché i prodotti sono così importanti e perché bisogna resistere alle minacce dell’OMS. Chiedi di trasmettere le tue preoccupazioni al governo e di insistere affinché l’Italia difenda lo svapo e altre alternative alla nicotina non combustibili al fumo

I delegati italiani potrebbero essere già stati selezionati o meno, ma chiedi al tuo parlamentare di comunicarti chi fa parte della delegazione in modo da poter scrivere loro.

Puoi trovare i recapiti del tuo deputato sul sito web del parlamento italiano.

Scrivi alla persona “focal point” della FCTC in Italia

Ogni paese che invia una delegazione alla conferenza ha un “focal point” che passa le informazioni tra l’Ufficio FCTC e il governo nazionale. Spiega al focal point che desideri sapere quali piani attuali vengono comunicati dall’Ufficio FCTC al governo italiano e viceversa.
Chiedi loro aggiornamenti, verbali delle riunioni e altre informazioni sul processo COP10.

Il focal point per l’Italia è il Dot. Lorenzo Spizzichino ( l.spizzichino@sanita.it) . 

Sii educato ma persistente, racconta la tua storia

È sempre importante essere educati quando si contattano parlamentari, focal point e altri influencer politici. Sei un consumatore, racconta la tua storia, su come i prodotti a rischio ridotto abbiano funzionato per te.
È probabile che non otterrai subito le risposte che desideri ma, in tal caso, scrivi di nuovo per stabilire un dialogo e per essere aggiornato sugli sviluppi relativi alla riunione della COP10.
Se ritieni di non aver ricevuto una risposta adeguata, rispondi per sottolineare che ritieni la questione importante e che desideri che le tue preoccupazioni siano prese sul serio.

Condividi le tue mail e le risposte con noi

Condividi con noi le tue mail e tutte le risposte che ricevi. Con l’avanzare dell’anno, il processo COP10 si evolverà e forniremo aggiornamenti. Le tue azioni possono aiutarci a valutare ciò che sta accadendo e consentirci di consigliare cosa possono fare sostenitori e consumatori per scongiurare le minacce dell’OMS.

Giuliano Abate
Giuliano Abate

Esploro il futuro visitando il passato, nasco fotografo ma vivo d'altro. Odio i pregiudizi e ai titoli preferisco gli articoli di fondo. Scrivo e mi interesso di riduzione del danno e delle tematiche ad esse correlate.

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