Riflessioni sullo svapo e la lotta al tabagismo
Benissimo! Inauguriamo questo spazio all’interno del Vaping Social Club , con una riflessione circa la lotta al tabagismo, un argomento piuttosto delicato.
Ma lo svapo riesce davvero a far smettere di fumare anche i tabagisti più incalliti?
Facciamo un passo indietro.
Correva l’anno 2003 e un farmacista cinese di nome Hon Lik deposita il brevetto di un dispositivo elettronico che si creda possa far smettere di fumare la gente: l’antenato della sigaretta elettronica.
Il brevetto di Lik si basa su un principio molto semplice ma efficace: grazie a degli ultrasuoni prodotti un una camera (il vecchio concetto di atomizzatore) il liquido al suo interno vaporizza creando una sostanza gassosa in grado di riprodurre il fumo della combustione, ma con un’unica differenza: questo vapore non è dannoso all’inalazione.
Lo stesso Lik poi affermerà che l’idea (in realtà non sua perché usciranno in seguito progetti risalenti addirittura agli anni 60, dai quali Lik prese ispirazione) gli nacque per cercare di far smettere di fumare suo padre, tabagista incallito.
Ottimo direi.
Lo svapo e la lotta al tabagismo
Passarono gli anni, e compagnie (per lo più cinesi), fiutarono l’affare, cosi comprarono il brevetto e si misero a fabbricare su scala mondiale vaporizzatori personali.
Ma cosa mosse le multinazionali a creare questo nuovo mercato? I soldi oppure la voglia di combattere le industrie del tabacco attraverso la la lotta al tabagismo?
Tra lo scetticismo in generale e la mancanza di alternative valide a smettere di fumare, il fenomeno della sigaretta elettronica cominciò ad espandersi a macchia d’olio.
Sempre più persone ricorrevano alla sigaretta elettronica per combattere il vizio delle “Bionde”.
Ma ancora non bastava. I dispositivi in commercio erano troppo costosi in più a detta di molti, non riproducevano neanche lontanamente la sensazione di fumarsi una bella sigaretta.
I vaporizzatori personali, ancora acerbi a livello ingegneristico, non soddisfaceva al 100% gli utenti.
E’ l’anno dei cosidetti Modders. Il concetto era semplice: prendiamo ciò che non funziona e lo modifichiamo noi cosi da renderlo funzionale allo scopo!
Da qui il nome modders.
Una partita a scacchi: le aziende producevano, i modders modificavano e le stesse aziende ricopiavano le modifiche. E cosi via!
Dopo 10 anni arriviamo ora ad avere dei prodotti più o meno funzionali.
Adatti a smettere di fumare? Assolutamente si.
Completamente innocui? Assolutamente no!
Perche? Perché il nostro organismo è fatto per respirare Ossigeno e non vapore, ne tanto meno fumo combusto.
Non starò qui ad elencare numeri e percentuali che mi porteranno a dire che la sigaretta elettronica aiuta davvero a smettere di fumare o per lo meno aiuta a diminuire il rischio di malattie cardiovascolari.
Non dirò che recenti studi hanno, finalmente, dimostrato che l’uso delle sigaretta elettronica riduce del 90% il rischio di inalazione di veleni dovuti alle sigarette tradizionali.
Non dirò che le sigarette elettroniche hanno aiutato più persone a smettere di fumare rispetto ai centri antifumo in Italia.
E ne tanto meno dirò che ci sono paesi in Europa che offrono incentivi all’utilizzo della E-cig, riconosciuto al momento come unica via per la riduzione del rischio.
Ma una cosa la dirò. Io, come tanti Vapers, che oggi popolano i socials, abbiamo una storia da raccontare.
Il nostro rapporto con le Sigarette analogiche, è finito grazie all’idea innovativa di Lik.
Quindi numeri e statistiche servono a poco quando hai testimonianze vere di persone vere.
